CERERE FERDINANDEALa scoperta del primo asteroide (oggi pianeta nano) nelle collezioni storiche dell'Osservatorio di Palermo |
LA MOSTRA | CATALOGO | PRENOTAZIONI | DOVE SIAMO |
Q.1 - Cerchio di Ramsden Jesse Ramsden, Londra, 1787-89 altezza complessiva = 280 cm diametro cerchio orizzontale = 90 cm diametro cerchio verticale = 150 cm apertura telescopio = 7,5 cm (gigantografia 206 x 163 cm da: G. Piazzi, Della Specola Astronomica, Palermo, 1792) Il Cerchio di Ramsden e' certamente il piu' famoso ed importante degli strumenti della collezione dell'Osservatorio Astronomico di Palermo. Fu costruito dal celebre costruttore inglese Jesse Ramsden per l'erigenda Specola di Palermo fra il gennaio del 1788 e l'agosto del 1789, insieme agli altri strumenti che costituirono la prima dotazione strumentale dell'Osservatorio. La sua storia e' intimamente legata ai primi anni di vita di questa istituzione, di cui fu per circa sessant'anni il principale strumento, insieme con lo Strumento dei Passaggi realizzato da Ramsden, oggi perduto. Con questi strumenti, infatti, Giuseppe Piazzi esegui' le osservazioni per le due edizioni del suo celebre Catalogo di stelle, pubblicate rispettivamente nel 1803 e nel 1814. Con esso inoltre fu scoperto, nella notte del 1 gennaio 1801, il primo degli asteroidi, Cerere Ferdinandea. In una lettera scritta da Londra nel 1789 e diretta alla Deputazione de' Regj Studj, Piazzi annunzia il completamento dei lavori per l'esecuzione del Cerchio: … ho finalmente la vivissima soddisfazione di annunziare all'EE. VV. col presente rispettosissimo foglio il termine e compimento degli stromenti. Il Cerchio, o piu' precisamente Stromento verticale ed azzimutale, e' un capo d'opera, abbraccia quanto di meglio possa farsi o immaginarsi in Ottica, in Meccanica, in Astronomia: le piu' colte persone di Londra […] non hanno potuto non confessare che niente e' stato fatto mai che possa uguagliarlo. La realizzazione del Cerchio di Palermo apri' la strada ad una nuova generazione di strumenti astronomici, quelli a scala circolare, che consentirono, fra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX, di migliorare l'accuratezza delle misure astronomiche di circa un fattore dieci. Terminata nel febbraio del 1791 la costruzione della Specola sulla torre di S. Ninfa del Palazzo Reale, lo strumento fu collocato nella "Stanza Circolare", progettata dall'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, e abbellita da un tempietto circolare con colonne doriche in marmo bianco. Lo strumento era fissato ad uno zoccolo circolare in pietra (ancora al suo posto), poggiato sopra un preesistente pilastro che scende fino alle fondamenta, incatenato alle mura della torre per assicurargli la opportuna stabilita'. Una pedana in noce circondata da una balaustra a colonnine consentiva all'astronomo di eseguire le osservazioni muovendosi senza disturbare la stabilità del sensibilissimo strumento. Lo strumento e' alto complessivamente circa 280 cm; il cerchio verticale ha un diametro di 150 cm, quello orizzontale di 90 cm, mentre il telescopio ha un’apertura di circa 7.5 cm. Il Cerchio e' stato restaurato presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze intorno al 1990 e nel 2001, in occasione dell’apertura del Museo e del bicentenario della scoperta di Cerere, e' stato ricollocato nell'originaria stanza circolare. L’attuale chiusura del Museo non ne consente la fruizione: si espone qui pertanto una gigantografia della tavola descrittiva dello strumento pubblicata da Piazzi nel volume Della Specola Astronomica (Palermo, 1792). |